Silvia Campanella

  • Prova Calorica

    Si irriga un condotto uditivo esterno per volta con acqua a 44°C oppure con acqua fredda in entrambe le orecchie simultaneamente; questa provoca un movimento involontario degli occhi che viene osservato dal medico attraverso gli occhiali.

    Si conta il numero di scosse che un occhio compie, si osserva la loro regolarità, ampiezza e direzione e si confrontano con quelle dell'altro occhio.

    Questo esame viene utilizzato per studiare la funzionalità dei due emisistemi vestibolari.

     

    Prova Calorica

  • VPPB

    Può succedere di svegliarsi e avere la sensazione che la stanza ci giri intorno.
    Può succedere quando ci distendiamo o la mattina quando ci alziamo o anche se ci giriamo nel letto, se alziamo troppo la testa o anche se ci abbassiamo in modo repentino.

    Si parla di VERTIGINE PAROSSISTICA POSIZIONALE BENIGNA i cosiddetti “sassolini nell’orecchio”.

    Non servono farmaci ma delle semplici manovre eseguite dallo specialista (m. di Epley, m. Semont, m. Gufoni, m. Brandt-Daroff, posizione coatta di Vannucchi,…) specifiche per ogni caso.

    VPPB

  • Riabilitazione

    La riabilitazione vestibolare è una nuova terapia che permette allo specialista audiologo e/o otorinolaringoiatra di aiutare quelle persone che soffrono di disequilibrio cronico a risolvere o attenuare la loro sintomatologia.

    E’ un terapia funzionale, il cui obiettivo è quello di ripristinare le funzioni alterate e non di guarire la patologia perché non è in grado di interferire con gli agenti eziologici o coi meccanismi patogenetici.
    Le cause possono essere varie, ma si possono dividere in disturbi vestibolari periferici (cioè la vertigine posizionale parossistica benigna, la neurite vestibolare, la malattia di Ménière) e centrali come le patologie cerebrovascolari, compresa l’insufficienza vertebro-basilare e gli infarti del tronco encefalico.
    La riabilitazione vestibolare comprende diverse combinazioni di esercizi che coinvolgono movimenti del capo e degli occhi in posizione seduta o in piedi.

    I pazienti possono eseguirli anche a domicilio dopo essere stati istruiti.

    Gli obiettivi della riabilitazione sono:
    - migliorare l'acuità visiva durante i movimenti rapidi della testa;
    - migliorare l'equilibrio del paziente, la deambulazione e l'esecuzione di compiti dinamici;
    - migliorare le condizioni fisiche generali;
    - ridurre l'isolamento sociale;
    - ridurre l'handicap e la disabilità correlate al disequilibrio; migliorare la qualità della vita; migliorare l'abilità nelle attività quotidiane.

    Riabilitazione

  • Ricerca Del Nistagmo

    Con l'uso degli occhiali di Frenzel in diverse posizioni della testa e del corpo del paziente.
    In questo modo vengono valutati i movimenti oculari sia involontari sia volontari.

    Ricerca Del Nistagmo

  • Neurite vestibolare

    A volte si può avere un violento  e improvviso episodio vertiginoso accompagnato da un'imponente sintomatologia neurovegetativa (nausea, vomito, ipersudorazione).

    Potremmo trovarci di fronte ad una NEURITE VESTIBOLARE o DEFICIT VESTIBOLARE. Quella che viene comunemente chiamata “labirintite”.

    La vertigine è di lunga durata, oltre le 24 ore, è esacerbata da qualsiasi movimento della testa e costringe il paziente ad un prolungato decubito supino ad occhi chiusi.
    La risoluzione è lenta perché si deve attuare il compenso.

    Si cura con cortisonici, vitamine, vasoattivi e attività fisica.
    In alcuni casi necessita di riabilitazione vestibolare.

    Neurite vestibolare

  • Neurite Vestibolare

    Improvvisa perdita della funzione vestibolare monolaterale che si presenta con una intensa e brusca vertigine spesso rotatoria di lunga durata (> 24 ore) e associata a nausea e vomito, che può costringere il paziente a letto per alcuni giorni.

    La vertigine può avere un esordio acuto o essere preceduta da uno stato prodromico di malessere e di instabilità, accompagnato a volte da una sintomatologia simil-influenzale.
    La causa è da ricondurre a un’infiammazione del nervo vestibolare da infezione virale o per un accidente vascolare.
    La terapia è basata sull'uso di cortisonici, vasoattivi e polivitaminici.

    Quando la ripresa non è totale si consiglia un ciclo di riabilitazione vestibolare..

    Neurite Vestibolare

  • Audiometrico

    Viene eseguito per accertare una eventuale sordità e per verificare l'entità del danno. L'esame è indolore, di veloce attuazione.

    Audiometrico

  • Ménière

    Si possono presentare CRISI VERTIGINOSE accompagnate, precedute o seguite dalla sensazione di sentire meno, IPOACUSIA, di avere rumore in un orecchio, ACUFENE, o di sentire una pressione all’interno di questo, FULLNESS.

    Può essere presente una IPERACUSIA, cioè fastidio per i rumori forti.
    L'insorgenza è subacuta e così anche la risoluzione. Dopo un tempo indeterminato si ripresenta.

    Molto probabilmente si tratta della MALATTIA DI MÉNIÈRE.

    Si interviene con diuretici, vasoattivi, acidoacetilsalicilico.
    In casi selezionati si si opta per l’infiltrazione endotimpanica di gentamicina.

    Ménière

  • Malattia di Ménière

    E’ una patologia caratterizzata da crisi vertiginose rotatorie oggettive della durata di alcune ore associate a ipoacusia, acufeni e fullness (senso di orecchio pieno) che spesso predicono l’arrivo della crisi.
    E’ accompagnata da sintomatologia neurovegetativa (nausea e/o vomito). La fase attiva è intervallata da periodi di quiescenza variabili individualmente (giorni, mesi, anni). Si presenta quasi sempre monolateralmente, ma può interessare l’altro orecchio dopo 10-15 anni.

    Per parlare di Malattia di Mènière bisogna aver avuto almeno due episodi di vertigini che siano durati da 20 minuti a 12 ore.

    Esistono fattori scatenanti come lo stress, alterazioni sonno-veglia e l'emicrania.
    Nelle prime fasi la Malattia si presenta con forti crisi durante le quali la perdita di udito si riacquista, con l'andare del tempo le vertigini lasciano il posto all'instabilità e e l'IPOACUSIA (neurosensoriale) diventa permanente.

    Nelle fasi avanzate ci sono episodi posizionali.
    Nel corso della Malattia si possono avere episodi di perdita di tono posturale con caduta.
    E’ dovuta ad un’idrope endolinfatica, ossia ad un aumento dei liquidi nell’orecchio interno dovuto ad una maggiore produzione o ad un minor riassorbimento dell'endolinfa, con la conseguenza di sintomi uditivi e dell’equilibrio.

    La terapia si avvale di una dieta iposodica e iperidrica, dall’uso di diuretici osmotici come il mannitolo, vasoattivi (flunarizina), acido acetilsalicilico.
    In casi selezionati può essere effettuata l’infiltrazione di gentamicina endotimpanica.
    Alcune volte si consiglia un ciclo di riabilitazione vestibolare.

    Malattia di Ménière

  • Vertigine Emicranica

    La Vertigine Emicranica si presenta con episodi ricorrenti di crisi vertiginose che durano da 4 a 72 ore. Interessano individui che soffrono di cefalea o che comunque hanno avuto 4-5 episodi di mal di testa nel corso della vita e nella maggior parte dei casi hanno una familiarità per emicrania o Vertigine Emicranica.

    Possono essere accompagnati da:
    - sintomi neurovegetativi (nausea, vomito, ipersudorazione);
    - sintomi visivi (scotomi- piccole luci);
    - sensitivi (senso del capello sulla fronte,...).


    La manifestazione più frequente dell’emicrania è la cefalea che si presenta spesso unilaterale, pulsante che aumenta in seguito a sforzi, rumori e odori e spesso associata a cinetosi (mal d’auto).
    Gli attacchi spesso si risolvono col sonno.

    Spesso la cefalea si accompagna a vertigine oppure può essere da essa sostituita.
    Le crisi vertiginose sono variabili nel tempo per qualità e durata con risoluzione senza esiti.
    Si ritrovano spesso in donne in età fertile nelle quali il ciclo è preceduto, accompagnato o seguito da episodi di mal di testa.
    Possono comparire con l'uso della pillola anticoncezionale o altre terapie ormonali e scompaiono durante la gravidanza.

    In alcuni pazienti le vertigini si presentano:
    -nei giorni lavorativi;
    -nel passaggio da una stagione ad un'altra;
    -preceduti da attacchi di sbadigli;
    -accompagnati da seta;
    -con l'assunzione di determinarti cibi.


    Alla base c'è un meccanismo vasospastico nel territorio vestibolare periferico.
    Spesso l'esame vestibolare risulta negativo.
    Non esistono segni specifici per fare diagnosi di vertigine emicranica, si fa per esclusione di altre patologie e per questo si consiglia sempre di eseguire una Risonanza Magnetica.

    La terapia consiste in un adeguato stile di vita, una corretta alimentazione associati a  farmaci come l’acidoacetilsalicilico, vasoattivi, antiemicranici.

    Vertigine Emicranica

  • Vertigine emicranica

    La Vertigine Emicranica si presenta con episodi ricorrenti di crisi vertiginose che durano da 4 a 72 ore. Interessano individui che soffrono di cefalea o che comunque hanno avuto 4-5 episodi di mal di testa nel corso della vita e nella maggior parte dei casi hanno una familiarità per emicrania o Vertigine Emicranica.

    Possono essere accompagnati da:
    -sintomi neurovegetativi (nausea, vomito, ipersudorazione);
    -sintomi visivi (scotomi- piccole luci);
    -sensitivi (senso del capello sulla fronte,...).


    La manifestazione più frequente dell’emicrania è la cefalea che si presenta spesso unilaterale, pulsante che aumenta in seguito a sforzi, rumori e odori e spesso associata a cinetosi (mal d’auto).
    Gli attacchi spesso si risolvono col sonno.

    Spesso la cefalea si accompagna a vertigine oppure può essere da essa sostituita.
    Le crisi vertiginose sono variabili nel tempo per qualità e durata con risoluzione senza esiti.
    Si ritrovano spesso in donne in età fertile nelle quali il ciclo è preceduto, accompagnato o seguito da episodi di mal di testa.
    Possono comparire con l'uso della pillola anticoncezionale o altre terapie ormonali e scompaiono durante la gravidanza.

    In alcuni pazienti le vertigini si presentano:
    -nei giorni lavorativi;
    -nel passaggio da una stagione ad un'altra;
    -preceduti da attacchi di sbadigli;
    -accompagnati da seta;
    -con l'assunzione di determinarti cibi.


    Alla base c'è un meccanismo vasospastico nel territorio vestibolare periferico.
    Spesso l'esame vestibolare risulta negativo.
    Non esistono segni specifici per fare diagnosi di vertigine emicranica, si fa per esclusione di altre patologie e per questo si consiglia sempre di eseguire una Risonanza Magnetica.

    La terapia consiste in un adeguato stile di vita, una corretta alimentazione associati a  farmaci come l’acidoacetilsalicilico, vasoattivi, antiemicranici.

    Vertigine emicranica

  • Fistola labirintica

    Ci sono poi casi in cui le vertigini sono scatenate da sforzi fisici.

    In questi casi bisogna pensare ad una FISTOLA LABIRINTICA ed eseguire esami per immagini.

    Qualunque sia il sintomo, è importante effettuare un corretto ESAME VESTIBOLARE.
    Attraverso l’uso degli occhiali di Frenzel si studiano i movimenti oculari che insieme ad una corretta anamnesi ci aiutano a fare diagnosi e prescrivere la cura corretta.

    Fistola labirintica

  • VERTIGINE P.P.B.

    VERTIGINE PAROSSISTICA POSIZIONALE BENIGNA

    E’ una sindrome vertiginosa periferica caratterizzata da crisi  di vertigine "oggettive" di tipo rotatorio, si ha cioè la sensazione che l'ambiente intorno giri. Sono di breve durata (<1 min) e legate a movimenti della testa. Insorgono bruscamente, prevalentemente a letto, quando ci si alza o quando si rivolge lo sguardo in alto. Quasi sempre si associa nausea, vomito, sudorazione, non è mai accompagnata da riduzione dell’udito o acufeni.
    E’ dovuta al distacco di sassolini “otoliti” nell’orecchio interno che vanno a interessare i diversi canali semicircolari.

    La terapia consiste nell’effettuare manovre atte a rimuovere i sassolini dal canale interessato. Nel caso di una V.P.P.B. del Canale Semicircolare Posteriore le manovre che é possibile utilizzare sono: la manovra di Epley, la manovra di Semont e la tecnica di Brandt-Daroff.
    Quando ad essere interessato é il Canale Semicircolare Laterale invece, é possibile eseguire la barbecue rotation, la posizione coatta di Vannucchi o la manovra di Gufoni.  Nella V.P.P.B. del Canale Semicircolare Anteriore la manovra di Epley invertita.

    Una volta risolto l'episodio acuto, può residuare un'instabilità che può durare più a lungo della vertigine stessa.

    VERTIGINE P.P.B.

  • INSUFFICENZA VESTIBOLARE POSTERIORE

    Si tratta di vertigini isolate e ricorrenti a insorgenza acuta accompagnate da nausea e vomito.
    La sintomatologia è reversibile e si risolve in 24 ore circa.
    Raramente si hanno disturbi uditivi.

    Sintomi associati:
    -ipersonnia;
    -difficoltà di memoria;
    -disturbi visivi ( scotomi, diplopia);
    -disartria;
    -cefalea;
    -disfagia.

    Spesso l'esame neurologico risulta negativo.
    Per questo motivo e per la varietà di sintomi e per la loro presentazione, risulta spesso molto difficile interpretare e soprattutto accertare l'eziologia vascolare.
    I particolare essa deve essere sempre sospettata in soggetti anziani, soprattutto di età superiore ai 50 anni e con numerosi fattori di rischio cardiovascolare:
    -diabete mellito:
    -obesità;
    -fumo;
    -ipertensione arteriosa;
    -ipercolesterolemia;
    -iperviscosità;
    -patologia autoimmune.

    Per questi motivi i principali criteri per effettuare una corretta diagnosi di vertigine vascolare sono di carattere clinico-anamnestico, ematochimico e strumentale:
    -emocromo;
    -studio dei fattori della coagulazione;
    -visita cardiologica;
    -holter ECG e pressorio;
    -ecodopper transcranico;
    -angio-RM.

    INSUFFICENZA VESTIBOLARE ...

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